Vai al contenuto

L’Afrique

Titolo del volume: L’Usage des globes célestes et terrestres, et des sphères suivant les différents systèmes du monde. Précédé d’un traité de cosmographie… Par le sieur N. Bion…
Data: 1751
Autore: Nicolas Bion (1652?-1733)
Tipografo: Jean Luc Nyon
Editore e luogo di edizione: Jacques Guerin, Parigi
Tecnica di esecuzione delle tavole: calcografia
Lingua: francese
Collocazione: Biblioteca di Geografia, Fondo Morbiato, MORB.20
Note sul volume: la prima notizia di natura professionale relativa all’ingegnere francese Nicolas Bion risale al 1690, quando è citato in una pagina del Journal des Sçavans, il primo giornale scientifico d’Europa. La sua carriera lo porta a divenire un costruttore di strumenti matematico-astronomici di grande successo: tra il 1708 e il 1712 riceve infatti da Luigi XIV la nomina a “Ingénieur du Roi pour les instruments de mathématique”. Nel 1694 costruisce il suo primo globo, grazie alle matrici acquisite da Pierre Courtin; questi è a sua volta, oltre che realizzatore di globi, autore di opere teoriche, come il Traité de Cosmographie che nel 1699 Bion incorpora, pur senza citarlo, nel suo l’Usage des globes célestes et terrestres et des sphères. Questo “manuale” di grande successo, come dimostrano le sei edizioni francesi apparse entro il 1751, e le numerose traduzioni in tedesco e in inglese, risponde a una diffusa domanda di conoscenza relativa all’utilizzo pratico dei globi, ormai largamente diffusi tra i ceti abbienti. Nella prefazione l’autore, oltre a motivare la scelta di dedicare un trattato agli strumenti della geografia matematica, rivela di avere ricevuto l’aiuto dei più abili geografi e astronomi contemporanei. Ricordiamo, tra le fonti accreditate, Giovanni Domenico Cassini e Philippe de la Hire per i passi inerenti alle eclissi e alle dimensioni dei pianeti, entrambi membri dell’Acadèmie Royale des Sciences e dunque tali da assicurare prestigio e valore scientifico al suo lavoro. Nel 1709 pubblica l’altra opera cui è legata la sua fama, il Traité de la construction et des principaux usages des instruments de mathématique, che completa il programma dell’opera in esame.


DATI GEO-CARTOGRAFICI

Scala: 1: 53.000.000 ca
Scala grafica: Echelles de Lieues communes de France
Orientamento: N in alto
Dimensione: 20 x 16 cm
Note descrittive e divisioni regionali: in alto a destra un tendaggio essenziale inquadra il cartiglio “L[‘]AFRIQUE. Dressé sur les Observations de M.rs de L’academie Royalle des Sciences et suivant les Memoires les plus aprouvées. A PARIS chez N. Bion Quay de l’Horloge du Palais” (gli errori sono nel testo originale), mentre in basso a destra viene riportato il privilegio concesso dalla corona francese “Avec privilege du Roy”. La carta contiene numerose informazioni toponomastiche, particolarmente concentrate lungo le coste; le città, senza distinzioni, sono contraddistinte da un cerchietto di colore bianco. L’orografia è resa secondo il sistema dei “mucchi di talpa”. Per quel che riguarda l’idrografia, sottolineiamo come le sorgenti del Nilo non siano collocate, come da magistero tolemaico, nei Monti della Luna presenti nella parte meridionale dell’Africa, ma nella regione dell’Abissinia.
Sono individuate nove macro-regioni: “Barbarie” e “Biledulgerid” a nord, “Saara, ou desert de Lybie” e “Nigritie” (anche “Pays des negres”) appena più a sud, “Guinee”, “Egipt”, “Nubie” e “Ethiopie” a nord dell’Equatore e, a sud, “Emp. de Monomotapa” (attestato in Africa sud-orientale dal 1430 al 1766); sempre nel sud del continente è la “Cafrerie ou coste de Cafres”, la cui estensione rispetto ad altre rappresentazioni precedenti della stessa regione risulta ridimensionata proprio per la presenza dell’Impero di Monomotapa. Notiamo anche che a cavallo dell’Equatore, nell’ampia zona orientale compresa tra “Ethiopie” e “Etas du Monoemugi”, ben due indicazioni ribadiscano come ci si trovi di fronte a regioni totalmente sconosciute.
Nel Sahel si susseguono, in Guinea, le coste di Sierra Leone, dei Denti, dell’Oro e il “Roy de Biafra”; addentrandoci nella “Nigritia”, incorniciata a nord e a sud da catene montuose, si trovano il Regno di Tombut e quello di Medra. La zona appare attraversata dall’unico fiume Niger, la cui origine è posta nel “Lac Niger”; scorrendo da est a ovest si apre, all’incirca a metà del suo corso, in un lago caratterizzata dalla presenza di un’isola; sfocia infine nel “Mer Atlantique” ma solo dopo che un braccio secondario denominato “Senega” se ne è distaccato per raggiungere il mare un poco più a nord.


BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Casas R., Vaquero J.M. e Vazquez M. (2006). Solar Rotation in the 17th centurySolar Physics, 234:379-392.

Daumas M. (1948). Les constructeurs français d’appareils scientifiques au XVIII siècle. Thalès, 5: 50–84.

Engel P. (2009). The importance of historical source texts as proofs of globe making, presented at the example of the conservation treatment of the “schrester-jüttner-globe” of the ‘austrian national library. Globe Studies, 55/56: 165–181.

Pelletier M. (1987). From the luxury item to the current consumption product development of french globe publishing in 18th-19th centuries / vom luxusgegenstand zum konsumartikel – Entwicklung der französischen Globusproduktion im 18. u. 19. Jhdt. Der Globusfreund, 35/37:131–144.

Turner A. (2014). Nicolas Bion, globe-maker, instrument-maker, author and business-man. Globe Studies, 59/60: 198–218.


SITOGRAFIA

https://catalogo.museogalileo.it/biografia/NicolasBion.html

arArabic