Africa
Titolo del volume: Geografia cioè Descrittione universale della Terra. Partita in due volumi, nel primo de’ quali si contengono gli Otto Libri della Geografia di Cl. Tolomeo, Nuovamente con singolare studio rincontrati, & corretti dall’eccell.mosig. Gio. Antonio Magini Padovano pubblico Matematico nello studio di Bologna.
Data: 1612
Autore: Claudio Tolomeo (ca 100 d.C. – ca 175 d.C.)
Altro autore: Giovanni Antonio Magini (1555 – 1617)
Incisore: Girolamo Porro (1529-1600)
Editore e luogo di destinazione: Paolo e Francesco Galignani, Padova
Tecnica di esecuzione delle tavole: calcografia
Lingua: Italiano
Collocazione: Biblioteca di Geografia, Fondo Morbiato, MORB.9
Note sul volume: Giovanni Antonio Magini fu matematico, astronomo, astrologo, cartografo e geografo. Nato a Padova, si formò tra la sua città e Bologna, del cui ateneo nel 1588 ottenne la cattedra di Matematica, già occupata da Ignazio Danti, venendo preferito all’altro candidato Galileo Galilei. Fu corrispondente, tra gli altri, di Tyco Brahe, Ortelio e Keplero. Fu autore di numerosi testi di astronomia, tra cui le Tabulae secondorum monilium coelestium, pubblicate a Venezia nel 1585 e dedicate al moto dei pianeti. Realizzò anche il primo atlante a stampa dedicato all’Italia, che in questa forma iniziò ad essere pubblicato dal 1616, poco prima della sua morte; ne concluse la pubblicazione il figlio Fabio. Dal 1590 Magini dedicò le sue energie all’edizione della Geographia di Tolomeo che fu edita per la prima volta a Venezia nel 1596 presso Galignani, con il titolo Geographiae universae tum veteris tum novae absolutissimum opus duobus voluminibus. Altre edizioni note sono quelle di Colonia del 1597 e del 1608, quelle veneziane del 1598, 1599, 1608 e 1616 (qui esaminata), quella di Arnhem del 1617 e quelle di Padova del 1620 e del 1621. L’opera si articola in due parti: la prima ospita il testo originale di Tolomeo, tradotto in italiano da Leonardo Cernoti, e il commento dell’autore al libro I; nella seconda sono presentate le 27 carte originali, cui si aggiungono 37 Moderne tavole di geografia, derivate principalmente dalle opere cartografiche di Gerardo Mercatore e Abramo Ortelio, tutte ampiamente descritte e spiegate dall’autore. La scelta di Magini di pubblicare e arricchire la Geografia di Tolomeo, insieme alle edizioni che il suo testo conobbe in numerose città, testimoniano di una persistente attenzione da parte degli intellettuali europei alla lezione di Tolomeo, nonostante oltre un secolo di nuove scoperte geografiche.
DATI GEO-CARTOGRAFICI
Scala: 1:57.000.000 ca
Scala grafica: –
Orientamento: N in alto
Dimensione: 17 x 12,5 cm
Note descrittive: se Tolomeo dell’Africa conosceva e descriveva solo la parte settentrionale, nel secondo volume della sua edizione tolemaica Magini introduce questa “moderna” carta dell’intero continente, che riprende la carta dell’Africa di D’Anania del 1582, a sua volta ispirata a quella di Ortelio del 1570. Com’è tipico dell’epoca, un mostro marino solca gli oceani, qui collocato nell’“Oceano Aethiopicus” (Oceano Atlantico). La carta è ricchissima di dettagli, di cui sono un esempio le isole segnalate in insolita abbondanza nel “Mar Rubrum” (Oceano Indiano). Tra queste manca però Zanzibar, che secondo il modello di Ortelio è invece collocata sulla terraferma lungo la costa occidentale. Ortelio probabilmente si appoggiava a una tradizione che utilizzava il nome “Zanzibar” per definire una popolazione e una regione dell’Africa sudoccidentale, ma utilizzò anche il nome “Zenzibar” per l’isola dell’Oceano Indiano, che Magini invece non ripropone.
Spicca la copiosità di toponimi sia lungo le coste che nell’interno. Le città più importanti sono rese con un simbolo costituito da un cerchietto bianco con un punto al centro. Le regioni principali, indicate con il carattere maiuscolo, si trovano tutte a Nord dell’Equatore e sono la Barbaria, il Melli, la Guinea e la Nubia. Se l’orografia è abbozzata mediante la tecnica dei “mucchi di talpa”, l’idrografia è riccamente delineata e, specie nella zona subequatoriale, molto dettagliata, come nel modello orteliano. L’area saheliana è caratterizzata da un unico fiume, chiamato Niger, la cui foce si trova in un grande lago nella regione di Medra; risalendo a nord, dopo un’interruzione del corso che è forse solo di natura “tipografica” (trovandosi in corrispondenza di un toponimo), esso riprende per confluire nel lago del Borno, approssimativamente identificabile con il lago Ciad, riprendendo poi il suo corso ma questa volta verso ovest; prima di sfociare nel “Mare del Nort” (Atlantico settentrionale) raccoglie le acque di vari affluenti e attraversa un terzo lago (caratterizzato dalla presenza del simbolo stilizzato di un edificio al suo interno). Sempre in analogia con il modello, è inoltre indicato il fiume Zaire (Congo), le cui sorgenti sono poste nel lago tolemaico occidentale, così come quelle del Nilo, e che si getta nell’“Oceanus Aethiopicus” dopo aver ricevuto le acque dei tre affluenti “Bancare”, “Vamba” e “Bibi”. Nella zona meridionale citiamo, tra gli altri, il grande fiume “Infante”, il cui corso si sviluppa da nord a sud, sfociando all’altezza del capo “de las Vacas”, a est del Capo di Buona Speranza. Tornando alla regione saheliana, nella parte occidentale, definita “Nigritarum regio”, si succedono da nord a sud i regni di Tombutu, Gago, Guber, Gilolf, Dauma, Benin, Biafar, Mapan, Melegete e Medra. Un’ampia catena montuosa con andamento est-ovest separa la zona del fiume Niger dalle coste della Guinea.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
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Betz R.L (2007). The Mapping of Africa. A Cartobibliography of Printed Maps of the African Continent to 1700. Utrecht, Hes & de Graaf.
Federzoni L. (2004). Cartografia e cultura. Brevi considerazioni sulla figura e sul sapere del cartografo. Geostorie. V, 12/1: 11-24.