
Darfour et Kordofan
Philippe Vandermaelen, Atlas Universel de Géographie Physique, Politique, Statistique et Minéralogique, 1827
Titolo del volume: Atlas Universel de Géographie Physique, Politique, Statistique et Minéralogique
Data: 1827
Autore: Philippe Vandermaelen (Bruxelles, 1795 – Molenbeek, 1869)
Litografo: Henry Ode
Editore e luogo di Edizione: Ph. Vandermaelen, Bruxelles
Tecnica di esecuzione delle tavole: litografie acquerellate a mano
Lingua: francese
Collocazione: Biblioteca di Geografia, Fondo Morbiato, CART.MORBIATO.52
Note sul volume: La prima edizione dell’Atlas Universel de Géographie Physique, Politique, Statistique et Minéralogique, sur l’echelle de 1/1641836 ou d’une ligne par 1900 toises, dresse par Ph. Vandermaelen, Membre de la Societe de Geographie de Paris, d’apres les meilleures cartes, observations astronomiques et voyages dans les divers Pays de la Terre uscì in 40 fascicoli di 10 carte dal 1825 al 1827. L’autore ed editore, il cartografo belga autodidatta Philippe Vandermaelen, fondatore e animatore di uno stabilimento cartografico, l’Établissment Cartographique de Bruxelles, realizzò qualcosa di totalmente nuovo, e infatti sono numerosi i primati che possiamo riconoscere a questo atlante: è il primo ad utilizzare la stessa scala, e precisamente la grande scala di 1:1.641.836, per tutte le parti del mondo; contiene le prima mappe a grande scala di numerosi territori di recente esplorazione da parte degli europei; è il primo atlante realizzato utilizzando la recente tecnica della litografia. Inoltre le carte, in proiezione conica, sono pensate per poter essere idealmente riunite in un globo tridimensionale di diametro pari a circa 7,75 metri. Almeno un esemplare del globo fu realizzato ed esposto nella biblioteca dell’Etablissment Géographique di Vandermaelen.
L’opera complessiva, in formato in-folio, si compone di 6 parti: la prima dedicata all’Europa; la seconda all’Asia, la terza all’Africa, la quarta all’America settentrionale, la quinta all’America meridionale, la sesta all’Oceania, per un totale di 373 carte e 6 quadri d’insieme. Il Museo di Geografia ha ricevuto in dono da Armando Morbiato le parti 2 (Asia), 3 (Africa) e 5 (America Meridionale), non rilegate. La parte relativa all’Africa si compone di una tavola d’insieme e di 60 carte sciolte. Le parti delle tavole libere da tratti cartografici sono spesso arricchite di note di natura descrittiva, statistica e storica.
DATI GEO-CARTOGRAFICI
Scala: 1: 1.641.836
Scala grafica: –
Orientamento: N in alto
Dimensione: 56×47 cm
Note descrittive: La carta è caratterizzata da un numero molto limitato di informazioni. Sono indicate in stampato maiuscolo le due regioni del Darfour e del Kordofan che danno il titolo alla carta e, più in piccolo, il deserto del Bayuda (“Désert Bahi0uda”). Una linea tratteggiata e ripresa ad acquerello fa riferimento a un possibile corso d’acqua di cui sono riportati il nome Taashye che si deve, plausibilmente, a notizie riferite dallo svizzero Johann Ludwig Burckhardt (“Burckh” compare tra parentesi dopo il nome; il fatto che Burckhardt sia una fonte di Vandermaelen è accertato dal suo essere citato anche altrove, anche in questa stessa carta). Un altro fiume tratteggiato, senza nome, pare delimitare il Kordofan. Alcuni toponimi appaiono scritti in stampato minuscolo lungo una linea spezzata che ripropone il viaggio dell’esploratore britannico William George Browne (“Route de Brown en 1793 et 1796”). Al centro della mappa corre, da sud a nord, una catena montuosa denominata “Tega et Wanna Chaine de Rochers”. E’ indicato un “Volcan Koldagi Rüppel” che potrebbe riferirsi al Jebel Marra. Notiamo che il viaggio in Sudan del tedesco Eduard Rüppel, quasi coevo alla carta, è già presente come fonte. Infine, troviamo denominate alcune popolazioni indigene: “Arabes Cubbabeesh” e “Arabes Beni Gerar”. L’ampio spazio bianco è occupato da due caselle di testo che descrivono la regione e i suoi abitanti. Ne emerge una forte svalutazione della popolazione locale, molto influenzate dal pregiudizio deterministico contro i popoli delle regioni calde, molto diffuso all’epoca.
Bibliografia
- Pase, Andrea, Emptying and Filling: Maps of Inland Africa, in Rossetto, Tania & Lo Presti, Laura (eds.), The Routledge Handbook of Cartographic Humanities, London-New york, Routeledge, 2024, pp. 235-245.
- Silvestre, Marguerite , “Philippe Vandermaelen, the Mercator of young Belgium”, Brussels Studies [Online], General collection, n. 106 (http://journals.openedition.org/brussels/1438).
- Wellens-De Donder, Liliane, "Le globe géant de Philippe Vandermaelen a l'Établissement géographique de Bruxelles", Der Globusfreund, n. 18/20 (maggio 1970), pp. 130-133 (https://www.jstor.org/stable/41626595?seq=1).
Sitografia
https://www.davidrumsey.com/maps990067-25177.html
https://static-prod.lib.princeton.edu/visual_materials/maps/websites/vandermaelen/home.htm
https://fr.wikipedia.org/wiki/Philippe_Vandermaelen
https://www.britannica.com/biography/Eduard-Ruppell
https://www.britannica.com/biography/William-George-Browne
https://www.britannica.com/biography/Johann-Ludwig-Burckhardt