Barbarie, Egypte, Nigritie,
Guinee, Nubie, Abissinie
Titolo del volume: Nouvel atlas portatif destiné principalement pour l’instruction de la jeunesse, & precedé d’un discours sur l’etude de la geographie par le S. Robert de Vaugondy.
Data: 1762
Autore: Gilles Robert de Vaugondy (1688-1766)
Altro autore: Didier Robert de Vaugondy (1723-1784)
Incisore: cartografie, E. Dussy (sec. XVIII); cartigli e cornici, J. Arrivet (sec. XVIII-XIX)
Editore e luogo di edizione: Robert de Vaugondy, Parigi
Tecnica di esecuzione delle tavole: calcografia
Lingua: francese
Collocazione: Biblioteca di Geografia, Fondo Morbiato, MORB.22
Note sul volume: Gilles Robert de Vaugondy fu géographe du roi dal 1734; nel 1751 lo stesso titolo fu attribuito anche al figlio Didier Robert il quale affiancò il padre nella sua attività, ampliandola ulteriormente. Gilles spesso firmò le sue carte con il nome “Robert”, mentre il figlio firmava sempre come “Robert de Vaugondy”, spesso aggiungendo “filio”. Gilles si diede all’attività cartografica dopo avere in parte ereditato e in parte acquistato il materiale realizzato dal padre della cartografia francese Nicolas Sanson (1600-1667). L’Atlas Universel è l’opera maggiormente nota dei de Vagoundy. Pubblicato per la prima volta nel 1757, nel 1786 conobbe l’edizione più completa, e fu ristampato fino al 1799. Per la prima volta in Francia questo atlante dava ai lettori la possibilità di abbonarsi ai fascicoli che venivano via via pubblicati ad un prezzo conveniente, particolarità che lo rese accessibile ad un pubblico vasto. La lista dei 650 abbonati alla prima edizione, sia al formato grande dal costo di 120 livres, sia a quello piccolo al costo di 96 livres, ci informa che tra i maggiori acquirenti vi furono innanzitutto librai e cartografi, quindi diplomatici, magistrati, segretari della casa reale, militari, medici ed ecclesiastici. Il costo, pur restando appannaggio di una classe agiata, risulta inferiore rispetto a quello di atlanti coevi, senza per questo intaccare la qualità del prodotto: per assicurare ai loro fruitori carte aggiornate e complete, infatti, i De Vagoundy non si risparmiarono nella ricerca di fonti attendibili, come ad esempio le aggiornate informazioni geografiche possedute dalla Marina francese, cui attinsero per le carte del Sud America e del Canada. Anche questo spiega la grande fortuna editoriale dell’opera. Se in Francia gli abbonati si concentravano principalmente a Parigi, Bordeaux e Lione, all’estero l’opera fu venduta, tra l’altro, a Londra, Berlino e Friburgo.
L’edizione del fondo Morbiato è costituita da 52 carte geografiche, di cui è riportato in apertura un indice completo insieme a un elenco dei toponimi. L’atlante vero e proprio è preceduto da un Discours sur l’étude de la Géographie di Robert de Vaugondy stesso. Particolare la scelta di inaugurare le serie delle tavole con quattro planisferi tematici: la stessa carta di base assume un tematismo diverso attivando con il colore, di volta in volta, una delle tre legende relative, grossomodo, all’etnia, alla religione o al colore della pelle degli abitanti. Nella quarta carta i colori contraddistinguono, invece, i confini continentali, introducendo il tematismo politico-amministrativo che domina il resto delle tavole.
DATI GEO-CARTOGRAFICI
Scala: 1: 250.000.000 ca
Scala grafica: Echelle, Mille pas géométriques de 60 au dég, Lieues Marines ou d’une Heure
Orientamento: N in alto
Dimensione: 37,5 x 25,5 cm
Note descrittive e divisioni regionali: la carta n. 40 dell’atlante raffigura la parte settentrionale dell’Africa. Essa segue una raffigurazione generale del continente (carta n. 39, qui non riportata), le cui caratteristiche salienti sono: il corretto posizionamento della sorgente del Nilo nel lago “Dambea” (Lago Tana), secondo lo schema cartografico delineato da Almeida più di un secolo prima ma a lungo ignorato; l’assenza dei Monti della Luna e dei due laghi tolemaici, sostituiti, al centro del continente, da un lago che si allunga in direzione Nord-Sud e presenta l’indicazione “Grand Lac Marawi” (Lago Malawi o Niassa); la separazione del corsi dei fiumi Senegal e Niger: il primo nasce nel lago “Maberia” (Lago Debo) e sfocia nell’Atlantico, il secondo ha il corso compreso tra un punto collocato sul lato opposto, rispetto al Senegal, di un rilievo-spartiacque e il grande lago del Bornou (approssimativamente corrispondente al Lago Ciad). Rispetto alla carta generale del continente, quella qui presentata si caratterizza per una scala maggiore e per la conseguente presenza di informazioni geografiche più dettagliate. Ad esempio, il deserto del Sahara, denominato “Sara ou Grand Desert”, presenta una serie di ulteriori suddivisioni: “Désert de Zanhaga”, “Désert de Zuenziga”, “Désert de Targa ou d’Hayr”, “Désert de Lemta” e “Desert de Berdoa”; lungo il corso del Senegal sono indicate anche le cascate di Gouina (“saut de la roche gouina”); del Niger si indicano diversi toponimi (anche “Guien” e “Nil des Negres”); ancora, è segnalato un elemento idrografico nuovo, ovvero “la Gazelle R.”, fiume lungo il cui corso si colloca un lago su cui sorge la città di Gaoga, a nord-est del Niger. Il rilievo è reso, in tutto l’atlante, con la tecnica dei mucchi di talpa e le città identificate dall’uso del corsivo abbinato al simbolo di un piccolo cerchio. La scala della carta qui analizzata è stata calcolata prendendo le misure tra Tolometa (attuale Ad Dirsiyah) e Sbica (attuale Sbica Malek) a differenza di tutte le altre carte analizzate, in cui si è presa come misura di riferimento ed ancoraggio la lunghezza del Madagascar.
Il cartiglio di gusto neoclassico, opera dell’incisore Arrivet, riporta l’indicazione: “BARBARIE, EGYPTE, NIGRITIE, GUINÉE, NUBIE, ABISSINIE. Par le S. Rober de Vaugondy Geog? ord? du Roi, et de S.M. Pol? Duc de Lorr? Et de Bar, et de la Sociètè Royal de Nanci. Avec privilege” (i punti interrogativi fanno parte del testo originale).
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Almagià R. (1937). Gilles-Robert de Vaugondy. Enciclopedia italiana, Roma, Treccani.
Cusimano G. e D’Agostino G., a cura di (1986). L’Africa ritrovata. Antiche carte geografiche dal XVI al XIX secolo. Palermo, Quaderni del “Servizio Museografico” della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo: 226.
Hofmann C. (2000). La genèse de l’atlas historique en France (1630-1800): pouvoirs et limites de la carte comme «œil de l’histoire». Bibliothèque de l’École Des Chartes, 158/1: 97–128.
Pedley M. S. (1984). New Light on an Old Atlas: Documents concerning the Publication of the “Atlas Universel” (1757). Imago Mundi, 36: 48-63.
Pedley M. S. (1979). The Subscription List of the 1757 Atlas Universel : A Study in Cartographic Dissemination. Imago Mundi, 31: 66-77.
Vladimiro V. (1997). Late Eighteenth- and Early Nineteenth-Century Italian Atlases. In: John A. Wolter J.A. e Grim R.E., a cura di, Images of the World. Washington, Library of Congress: 257-300
SITOGRAFIA