L’Africa divisa nelle sue principali regioni

L’Africa divisa nelle sue principali regioni

Francesco Costantino Marmocchi, Atlante di geografia universale, 1838

Titolo del volume: Atlante di geografia universale
Data: 1838
Autore: Francesco Costantino Marmocchi (1805-1858)
Editore e luogo di edizione: Vincenzo Batelli e figli, Firenze
Tecnica di esecuzione delle tavole: Calcografia con acquarellature
Lingua: Italiano
Collocazione: Biblioteca di Geografia, ATL.ANT.53
Note sul volume: L’Atlante di geografia universale: preceduto da un vocabolario de’ nomi tecnici della geografia, corredato da specchi statistici delle divisioni politiche della terra, ed arricchito d’illustrazioni e di una bilancia politica del Globo per servire al corso di geografia universale è opera di Francesco Costantino Marmocchi (Poggibonsi 1805 – Genova 1858) e racchiude 67 tavole raffiguranti carte geografiche (numerate I – LVIII), astronomiche, orografiche e idrografiche. L’autore, autorevole geografo, fu un mazziniano attivo e partecipò ai moti del 1831, anno in cui venne incarcerato. Dopo un esilio a Napoli e una permanenza a Roma, nel 1848 divenne Deputato nel Parlamento toscano, per poi ricoprire la carica di Segretario agli Interni nel Governo Guerrazzi. Marmocchi fu autore di importanti opere di geografia statistico-descrittiva, dedicandosi con passione e professionalità alle relazioni di esplorazioni e viaggi. Rilevante per la sua epoca è l’approccio alla disciplina «intesa come scienza del territorio, ma anche come descrizione comparata delle condizioni economico-sociali e dei modi di organizzazione degli Stati» (Landucci, 1999).
L’atlante ha, chiuso, le dimensioni di 11,5 x 17 cm, mentre le tavole al suo interno hanno paginazione varia. Il testo è strutturato in quattro capitoli: “Cosmografia” (14 carte); “Geografia fisica” (15 carte); “Storia della geografia dai tempi biblici ed omerici infino alla scoperta del Nuovo Continente” (9 carte); “Geografia Statistica: Bilancia politica del globo e saggio di statistica di alcuni reami d’Europa” (30 carte, con bandiere dei vari paesi colorate a mano).  Il tutto è preceduto da un utile glossario relativo alla geografia fisica, e non solo. L’atlante include carte politiche, fisiche ed economiche di tutte le aree del mondo, ma anche carte regionali più dettagliate; il testo scritto e le tabelle corredano le tavole di informazioni di natura morfologica, economica, politica, statistica e storico-geografica. Il testo fu ampiamente utilizzato nelle istituzioni educative dell’epoca, spesso a supporto di un’altra opera del Marmocchi, ovvero il Corso di Geografia sviluppato in cento lezioni (Batelli editore; Firenze, 1838), la cui accuratezza e completezza lo resero uno strumento prezioso per gli studiosi e gli esploratori del XIX secolo influenzando anche altri cartografi e geografi coevi. In generale, a marmocchi è riconosciuto un ruolo fondamentale per la diffusione della conoscenza geografica nel mondo di lingua italiana. 

DATI GEO-CARTOGRAFICI

Scala:
Scala grafica: Miglia comuni d’Italia di 60 al Grado – Leghe comuni di Francia di 25 al Grado – Schaene della Thebaide di 11/9 al Grado.
Orientamento: N in alto
Dimensione: 57 x 51,5 cm
Note descrittive: La tavola numero 36 comprende il continente africano nella sua interezza, ma si riporta qui solo il dettaglio della parte centro-settentrionale. Diverse campiture di colore sembrerebbero corrispondere a una sommaria suddivisione territoriale, ma manca una legenda. Anche il significato delle lunghe linee tratteggiate che attraversano la carta non è chiaro: solo occasionalmente paiono definire unità territoriali (è il caso del “DARFUR”). Per indicare la regione del “Grande Deserto di Sahara” è utilizzata una puntinatura nera che si interrompe in corrispondenza di villaggi o di supposte oasi. Il gran deserto appare suddiviso in aree più piccole le cui denominazioni sono, partendo da ovest: “Deserto di Azgar”, “Deserto di Tegazza”, “Deserto di Azarad”, “Deserto di Jazr”, e “Deserto di Lemla”. A sud ovest, dove termina la puntinatura, si innesta la rappresentazione, qui a spina di pesce, delle catene montuose della regione del “Senegambia”, della “Bambara” e della “Mandinga”. In quest’ultima area sono identificabili le sorgenti dei tre maggiori corsi d’acqua della “Nigrizia” occidentale: “Sorgente del Gambia”, “Sorgente del Senegal” e “Sorgente del Niger”. Nei pressi di quest’ultima non vi è traccia di alcun lago d’origine, a differenza di molti altri casi esaminati. Il corso del “Niger o Gioliba”, in generale, è più accurato che in precedenza: infatti, dopo aver raggiunto “TOMBUCTU”, il fiume prosegue ancora per poco il suo corso verso est e vira poi verso sud per sfociare nel “Golfo di Guinea”.
Attorno al “Lago Tsciad” sono: a nord-ovest, il “Paese fertile” che indica l’oasi di “Agades”, centro urbano e snodo commerciale sul corso del “Torrente di Mezzeran”; ad ovest, è inedita la rappresentazione dell’immissario del Ciad Yobe, denominato “Yue F.”, che scorre nella regione di “Guber o Lamlem” e bagna la città di Melli, la cui toponomastica rimanda alle informazioni riportate da Leo Africanus in Descrizione dell’Africa e delle cose notabili che ivi sono, pubblicato a Venezia nel 1550, riprese già nel 1564 nelle opere cartografiche di Giacomo Gastaldi; a sud appare il il “F. Sciary”, maggiore immissario del Ciad, che scorre verso sud-sudovest: seppur caratterizzato da portata e direzione poco accurate, esso prova l’attenzione del Marmocchi per i resoconti degli esploratori Hugh Clapperton e Dixon Denham che nel 1823 avevano raggiunto il lago Ciad e il suo emissario maggiore, primi europei a vederlo e a metterlo su carta nei loro racconti pubblicati l’anno successivo. A nord-est del grande lago è il “BORNOU”, citato anch’esso da Leo Africanus, un regno centro-africano molto attivo nelle rotte commerciali sahariane. La regione del regno del Bornou è compresa tra il “Deserto di Ghet” e il “Deserto di Bournou”, a sua volta compreso tra il fiume “F. Gazel o Antelope” e il fiume “Bahr el Fittre”. Questi ultimi sembrano avere origine entrambi in un lago, probabilmente il Lago Fittre, sulle cui sponde è posto il villaggio di “Kanga” e che ha come immissario un lungo corso d’acqua, che pare nascere sull’altopiano etiopico, indicato così: “Bahi Misselad the Gir di Pholemeo” . È da notare che quest’ultima regione rispetto a rappresentazioni precedenti e successive è posizionata erroneamente troppo a nord-est rispetto al Ciad.
Ad est del Lago Semegonda, e oltre il Darfur e il Kordofan, si trova l’area più densa di informazioni dell’intera carta, riguardante la sorgente del Fiume Nilo e costellata nella carta di tratteggi orografici e toponimi scritti con diversi caratteri e diverse dimensioni. Secondo questa rappresentazione, il “Lago Dembea”, circondato da una catena montuosa che lo alimenta, origina in una sua costa meridionale il “Nilo F.”, che dopo un breve tratto in cui scorre verso sud, si districa fra le montagne ed inizia il suo viaggio verso il Mediterraneo; nel primo tratto non sembra essere neanche il fiume più grande della regione ma poi molti affluenti si aggiungono e la sua portata aumenta considerevolmente. 

Bibliografia

ROMAGNOLI, Luca. La percezione del mondo di Francesco Costantino Marmocchi, geografo preunitario. Semestrale di studi e ricerche di geografia, 1998.

PALLINI, Rosanna. Francesco Costantino Marmocchi (1805-1858). Consiglio regionale della Toscana, 2011.

Sitografia

https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-costantino-marmocchi_(Dizionario-Biografico)/

https://exhibits.stanford.edu/ruderman/catalog/hb210gy9442

https://cartiglio.it/product.php?l=it&id=5485#