Crea la tua mappa!
Nella sezione Atlas, dedicata alle mappe, troverete contenuti cartografici e risultati delle nostre ricerche. Oltre alle mappe interattive, potete anche crearne una vostra caricando i dati dal nostro archivio.

Limiti del Sahel secondo diversi Autori
Per definire i limiti del Sahel, Sivakumar e Wallace (1991) suggeriscono le latitudini 10-15° N, mentre Nicholson e Palao (1993) propongono le latitudini 10-20° N. Davy et al. (1976) identificano il “Sahel morfologico” tra le isoiete di 100 mm e 700 mm/anno. Agnew (1982) sceglie le isoiete di 200 mm/anno per il limite settentrionale e 700 mm/anno per il limite meridionale. Giri (1983) identifica il Sahel tra le isoiete di 150 mm/anno a nord e 650 mm/anno a sud. Hulme (1992) utilizza le isoiete di 100-600 mm/anno. Le soglie identificate dagli autori sono state mantenute, ma le isoiete sono state ricalcolate sulla stessa serie di dati che abbiamo utilizzato nella nostra proposta (cioè i dati del Climate Hazards Group InfraRed Precipitation with Station [CHIRPS], 1981-2023).

Il Sahel in movimento
Il Sahel pluviometrico è stato da noi identificato fissando il limite settentrionale all'isoieta di 150 mm/anno del quinquennio più piovoso e il limite meridionale all'isoieta di 850 mm/anno del quinquennio più secco. In questo modo, partendo dalla definizione estesa di Giri (1983) (il Sahel vero e proprio e la zona di transizione verso il clima sudanese), abbiamo individuato l'estensione massima raggiunta, in diverse condizioni di precipitazioni, dal Sahel nel periodo considerato. Si tratta dell'espansione massima della regione saheliana nell'alternanza di condizioni umide e secche.

La nostra area di studio
L'area di studio è delimitata a nord dall'isoieta di 150 mm/anno (2018-2023) e a sud dall'isoieta di 850 mm/anno (1981-1985), rielaborata in base alla definizione del livello 8 dell'idrografia del WWF, estendendo l'area di interesse a includere tutti i bacini coinvolti, per quel livello di dettaglio. L'area così individuata diventa quindi la nostra area di studio.

Il nucleo del Sahel, il Sahel liminale e la zona cuscinetto
La carta presenta una suddivisione interna del Sahel, basata su due isoiete: 150 mm/anno durante il quinquennio più secco a nord e 850 mm/anno durante il quinquennio più umido a sud. Si distinguono così tre zone distinte: il nucleo del Sahel (tra le due isoiete sopra descritte), ovvero la zona che è sempre il Sahel, sia nel periodo secco che in quello umido; il Sahel liminale, situato tra 150 mm/anno nel periodo secco e 150 mm/anno nel periodo umido, che è attiva solo durante le fasi umide; e infine la zona cuscinetto saheliana, tra 850 mm/anno in condizioni umide e 850 mm/anno in condizioni secche, che è la zona in cui il Sahel si ritira durante i periodi di siccità e dove beneficia di condizioni pluviometriche diverse e più favorevoli.

I confini politici pesati del Sahel
Per valutare i confini, abbiamo utilizzato due distinzioni spaziali: la distanza dalla capitale e la vicinanza a due tripli confini particolarmente esposti. Inoltre, abbiamo identificato quattro parametri per assegnare pesi diversi ai confini dei diversi paesi. È stato così possibile costruire una rappresentazione in grado di rendere visivamente la complessa situazione dei confini di stato nel Sahel, evidenziando dove appaiono più deboli o addirittura irrilevanti e dove, al contrario, sono più consolidati.

Una prima sintesi cartografica: il Sahel pluviometrico e politico
La carta raffigura e mette in relazione due diversi Sahel, evidenziando sia la mobilità dell'area nello spazio sia l'esistenza di un nucleo saheliano e sottolineando i cambiamenti nel valore dei confini statali, a seconda dell'evoluzione politico-economica dei diversi paesi.

Mappa della Convergenza delle Evidenze con nove criticità legate ai cambiamenti dell’uso del suolo

Distribuzione spaziale degli indicatori considerati per il calcolo della Convergenza delle Evidenze

La portata dei fiumi e le principali dighe
La mappa vuole fornire una visualizzazione dell'evoluzione della portata dei corsi d'acqua man mano che ricevono apporti dai loro affluenti. Ad ogni confluenza di un affluente con uno dei fiumi principali, e tenendo conto approssimativamente dell'entità del tributo, la linea blu che delinea il flusso del fiume diventa proporzionalmente più spessa. La mappa indica le principali dighe che regolano e gestiscono le portate.

La pressione antropica sui fiumi del Sahel
La mappa è un tentativo di rappresentare l'aumento della pressione antropica man mano che i fiumi scorrono verso valle. Abbiamo innanzitutto suddiviso ciascun fiume in tratti compresi tra le principali “interruzioni” che li caratterizzano: da un lato la confluenza dei principali affluenti e dall'altro le dighe più importanti. Per ciascun tratto fluviale è stata calcolata una zona cuscinetto di 10 km da ciascuna sponda al fine di definire l'area più direttamente interessata dalla vicinanza del fiume. La popolazione residente in ciascuna di queste zone cuscinetto è stata quindi determinata utilizzando i dati del JRC Global Human Settlement Layer. La larghezza della linea nera indica approssimativamente la dimensione della popolazione che gravita intorno a quelle acque. Successivamente, i dati sulla popolazione per ciascun tratto fluviale sono stati aggregati sommando i tratti successivi seguendo il corso del fiume. Con questa aggregazione, si è cercato di illustrare come la pressione antropica sul fiume aumenti lungo il suo corso.

Principali bacini idrografici del Sahel
In beige il bacino del fiume Senegal, in giallo il bacino del fiume Niger, in marrone il bacino del fiume Volta, in viola il bacino del lago Ciad e in rosa il bacino del fiume Nilo. Per i bacini dei fiumi Niger, Volta e Nilo è indicata solo la parte che ricade nel Sahel.

Principale Area di interesse (AOI)
Selezione iniziale delle celle esagonali per i sistemi di irrigazione per gravità, includendo i principali schemi irrigui noti e le zone lungo i fiumi saheliani. Questa "AOI principale" è stata concepita per individuare sia le aree irrigate consolidate sia quelle potenziali in tutta la regione

Individuazione dell’area di interesse per i sistemi di irrigazione a pivot (AOIp)
Mappa che illustra le celle esagonali che definiscono l’Area di Interesse (AOI) per i sistemi di irrigazione a pivot centrale (AOIp) nella regione del Sahel. Ogni esagono rappresenta una zona individuata tramite immagini satellitari per la presenza di campi irrigati a cerchio, tipici dei sistemi a pivot.

Una sintesi cartografica: il respiro del Sahel
La carta riunisce alcuni tra gli elementi che contribuiscono alla fluidità del Sahel e al “movimento del flusso” al suo interno. Il Sahel liminale, il nucleo e la zona cuscinetto indicano il continuo oscillare della “riva saheliana” tra il clima desertico e quello umido. È il respiro del Sahel, la sua espansione e contrazione, a seconda dell'alternanza di periodi piovosi o secchi. Tra le rappresentazioni dei fiumi, abbiamo scelto quella relativa all'impronta umana per tenere conto (anche se solo con un'immagine) da un lato del corso dei principali fiumi e del loro ruolo nel collegare le diverse parti del Sahel, e dall'altro della presenza delle comunità umane, che in qualche modo simboleggia anche il loro flusso e il “peso” che esercitano sulla risorsa idrica. I fiumi portano con sé un altro aspetto del respiro del Sahel, quello della variabilità delle piene e quindi del cambiamento dell'estensione delle aree stagionalmente allagate.

Un’altra sintesi cartografica: gabbie nel Sahel
Questa carta include molti degli aspetti che soffocano il Sahel, costringendolo a respirare a fatica, imprigionato in rigide gabbie. Tra questi, innanzitutto i confini statali, che dividono il Sahel in trappole territoriali (Agnew, 1994, 2015). Altre trappole catturano l'acqua, le dighe sui fiumi principali e i grandi sistemi di irrigazione; per rendere questi ultimi più visibili a scala regionale, abbiamo utilizzato gli esagoni che indicano le aree di interesse (AOI) sia per i sistemi di irrigazione a pivot che per quelli a superficie.